Si prospetta un cambiamento epocale in una delle discipline dell’atletica leggera. Non tutti però sembrano gradire la novità
Il cambiamento delle regole e dei format è ormai una prerogativa di tutti gli sport. Sono tantissime infatti le discipline in cui si è assistito all’introduzione di novità che hanno stravolto regolamenti e certezze consolidate.
L’ultima, in ordine di tempo, riguarda il Tennis. Dalla stagione in corso, i giudici di linea, già assenti ormai in gran parte dei tornei, non saranno impiegati più nemmeno nei tornei su terra battuta nei quali hanno resistito ancora per anni nonostante l’avvento della tecnologia. Hawk-Eye ormai si è sempre più evoluto e d’ora in poi sarà lui a stabilire se la palla è out o meno quando ci sono dubbi sul segno lasciato sulla terra rossa.
Dal Tennis passiamo all’Atletica Leggera dove una specialità potrebbe essere rivoluzionata da un cambiamento imminente. Ci riferiamo al salto in lungo, disciplina nella quale l’Italia è tornata grande protagonista grazie a Mattia Furlani, bronzo olimpico a Parigi, e Larissa Iapichino, argento agli Europei di Roma ’24.
Chi conosce la disciplina sa che nel salto in lungo sono fondamentali la rincorsa e lo stacco in pedana. Meno centimetri si lasciano su quest’ultima, più il salto può essere efficace, evitando il rischio dell’annullamento che scaturisce se l’atleta oltrepassa la linea di demarcazione della pedana stessa.
Ebbene, ora il pericolo di un salto nullo può svanire. In occasione del meeting di Dusseldorf di domenica 9 febbraio ci sarà una prova ufficiale del nuovo sistema che World Athletics vorrebbe introdurre in futuro, rivoluzionando l’essenza stessa del salto in lungo.
La pedana di stacco sarà sostituita da un’area di decollo larga 40 centimetri. Da qui partirà la misurazione effettiva del salto appena eseguito con i commissari che terranno conto del punto esatto dello stacco dalla nuova piattaforma fino al primo segno lasciato sulla sabbia. Con la nuova area di stacco, di fatto, spariranno i salti nulli al fine di rendere la gara sempre più aperta e avvincente.
Una novità che non piace a tutti gli atleti. Emblematico il pensiero a riguardo del campione olimpico e del mondo, il greco Miltiasis Tentoglou che ha “minacciato” di passare al salto triplo. Curiosa l’affermazione di una leggenda del salto in lungo come Carl Lewis. “Allora perché non rendere il canestro più grande nel basket per i tiri liberi ? Sono in molti a sbagliarli“, un paragone che rende al meglio il suo disaccordo.
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